Incominciamo raccontando le origini di questo popolo che venuto dall’Africa è riuscito a costruirsi una propria cultura nel Nuovo Mondo.
N |
el XVI secolo, con la colonizzazione dell’America da parte di Cristoforo Colombo, gli Europei cominciarono a deportare nel Nuovo Mondo schiavi prelevati nel continente africano come manodopera per le piantagioni e per le miniere d’argento. Fra il Cinquecento e l’Ottocento Inglesi e Francesi schiavizzarono circa 12 milioni di africani. Gli schiavi viaggiavano nelle navi negriere che venivano riempite all’inverosimile.
Qui venivano incatenati, e rimanevano nelle stive per la maggior parte del viaggio, molti non sopravvivevano e alcuni venivano uccisi perché le misere razioni di cibo non erano sufficienti. Le navi salpavano dai porti inglesi cariche di normali mercanzie, che sulle coste dell’ Africa Occidentale venivano scambiate con merce umana procurata dai capi locali. Le navi trasportavano gli schiavi in America e li scambiavano con i prodotti delle piantagioni: zucchero di canna, tabacco, mais, cotone, patate, pomodori. Con questi carichi di merci pregiate, che assicuravano ottimi guadagni, tornavano in Inghilterra.
Qui venivano incatenati, e rimanevano nelle stive per la maggior parte del viaggio, molti non sopravvivevano e alcuni venivano uccisi perché le misere razioni di cibo non erano sufficienti. Le navi salpavano dai porti inglesi cariche di normali mercanzie, che sulle coste dell’ Africa Occidentale venivano scambiate con merce umana procurata dai capi locali. Le navi trasportavano gli schiavi in America e li scambiavano con i prodotti delle piantagioni: zucchero di canna, tabacco, mais, cotone, patate, pomodori. Con questi carichi di merci pregiate, che assicuravano ottimi guadagni, tornavano in Inghilterra.
Nel Sud degli Stati Uniti gli schiavi venivano messi all’ asta negli appositi mercati; qui, trattati come bestie, venivano separati da amici e familiari e venduti singolarmente ai piantatori. Il loro destino era lavorare duramente nelle piantagioni e subire maltrattamenti crudeli. I tentativi di fuga erano puniti con la fustigazione, spesso fino alla morte.
America Settentrionale
Anche le zone costiere dell’America settentrionale assistettero a una graduale colonizzazione. Verso la metà del XVII secolo i francesi si erano insediati lungo il corso del fiume San Lorenzo e nelle isole della Nuova Scozia; gli inglesi si erano stabiliti invece nella Nuova Inghilterra, nel Maryland e in Virginia. Proprio a causa di questa enorme espansione coloniale europea si presentò più forte l’esigenza dell’esportazione di schiavi dalla Guinea. Fino ad allora le nazioni che si erano date al contrabbando avevano tratto profitto solo dal trasporto di schiavi dall’Africa occidentale ai possedimenti spagnoli e portoghesi, ora si trovavano di fronte alla domanda di schiavi da parte dei propri connazionali insediatisi nel nord America.
Verso il 1640 queste colonie erano diventate così estese e fiorenti da far aumentare fortissimamente la domanda e il commercio di schiavi. Principali motivi di questa richiesta furono le piantagioni di cotone, di tabacco e soprattutto di zucchero. Tali prodotti infatti non potevano essere coltivati senza un’abbondante manodopera agricola e la costa occidentale dell’Africa costituì la miniera inesauribile di questa manodopera. Il commercio triangolare Europa-Africa-America raggiunse il punto massima efficienza e di ingenti profitti parallelamente allo sviluppo delle piantagioni coloniali e raggiunse il suo culmine fra il 1715 e il 1815, quando la tratta fu abolita. "E’ questo il periodo della tratta confessata, esaltata, arricchente, trionfante; il periodo anche in cui le sue regole vengono acquisite e le sue abitudini consacrate"
(H. Deschamps, Storia della tratta dei negri, Mondadori, 1974, pag. 90).
wow che è una cosa pazzesca ma chisà se c'è qualcos'altro sulla tratta degli schiavi
RispondiEliminaGrazie,per l'iterrogazione sono salva. :-)
RispondiEliminaMeno male anche io per l'interrogazione!!!
RispondiEliminava bene per la tesina?
RispondiEliminaquesto sito mi ha aiutato molto,ma é a corto di porno
RispondiEliminapeccato...
RispondiElimina